lunedì 30 novembre 2009

Dodici ore irlandesi

Oddio, a farsi i conti sarebbero leggermente di più ma l’importante è che sono partito il sabato mattina, e domenica ad ora di pranzo ero di nuovo a casa. Una vera toccata e fuga.

La scappata non era cominciata nel migliore dei modi. Infatti, reduce dall’afterwork del giorno prima, sabato mattina ho avuto qualche problema ad alzarmi e, per evitare di perdere l’aereo, ho dovuto ricorrere ad un taxi per coprire velocemente la distanza Casa –> Skavsta. Tralasciando il bagno di sangue che mi è venuto a costare (praticamente ho pagato più Casa => Skavsta che non Stoccolma/Dublino A/R), il tragitto mi ha permesso di recuperare un po’ di sonno.

Il percorso effettuato in taxi Una volta salito sull’aereo, ho conosciuto un’australiana pazza che, forse per paura dell’aereo, ha passato tutto il volo a bere alcolici. E nonostante cercassi di oppormi, alla fine mi sono trovato a bere del pessimo vino rosé anche io.

Una volta arrivati nella capitale irlandese, il caro vecchio Giannino mi ha portato in giro per la città a vederne le bellezze. O meglio, ad intravederne, visto che la città era ricoperta da un fitto strato di nebbia come mai a memoria d’uomo, a quanto mi è stato detto da persone “del luogo”.

Foto al Temple Bar di Temple Bar, quello originale! La serata, dopo una piccante cena in un ristorante indiano, dove abbiamo assistito all’intervento dell’ambulanza perché una signora si era sentita male causa troppo piccante, è proseguita nel Café en Seine.

Café en Seine - Dublin - 1

Café en Seine - Dublin - 2Questo non è altro che un bel palazzo decorato in stile inizio Novecento dove sia l’ingresso che il guardaroba sono gratuiti. Lì, accompagnato da due fide spalle quale Gianni ed il suo amico Marco, felice scoperta del viaggio insieme ai coinquilini di Gianni, ho letteralmente ricevuto la Pentecoste. O forse, come dimostrano le foto su Facebook, era l’alcol nel sangue (e non solo quello)?

Ecco una mia foto con il fratellone e con una ragazza “conosciuta” lì.

Io ed il fratellone al Café en Seine di DublinoMeeting local fauna Astenersi da commenti sulla faccia da tonno che ho nella seconda foto, grazie!

mercoledì 25 novembre 2009

Novembre stoccolmese

Credo che Novembre sia il mese più brutto dell'anno stoccolmese. Gli alberi alla fine si sono arresi e le strade non sono più quell'esplosione di colori cime era in ottobre. Si è entrati nel winter time (no way che io possa ricordarmi quale sia l'ora legale e quale sia l'ora solare) e quindi le giornate sono davvero buie perché il sole tramonta presto.

Ma soprattutto è lungo.

Dicembre scorre veloce, vuoi perché è avvento, e Stoccolma è incantevole a natale, vuoi che si contano i giorni che ci separano da questo o quello julbord, e perché no, dall'aereo che ci riporterà per qualche giorno dai nostri cari... Fatto sta che dicembre passa: novembre no.

E non è un caso che a novembre mio padre sia venuto per qualche giorno e che, sempre a novembre, me ne fuggirò per qualche ora in quel di Dublino.

Si definitivamente odio novembre.

Aggiungo qualche scatto preso per testimoniare l’esplosione di colori dell’autunno Stoccolmese.

Esplosione di colori ad Abrahamsbergs - 1 Esplosione di colori ad Abrahamsbergs - 2
Colori autunnali dalla stazione della metro - 2 Colori autunnali dalla stazione della metro - 1

Foglie lungo la strada per andare a lavoro

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