domenica 20 dicembre 2009

Falsa partenza

Immaginatevi la scena: dopo una nottata passata a cercare di combattere il sonno, riuscite finalmente ad entrare sull’aereo che vi porta in vacanza. Riuscite finalmente a sedervi ed a lasciarvi andare tra le braccia di Morfeo sicuri che, a quel punto, il grosso è fatto.

Ad un certo punto il risveglio, quasi scocciati dall’interruzione al vostro meritato sonno, guardate fuori dalla finestra e vi rendete conto che non state volando.

Quasi meravigliati, vi chiedete se siete effettivamente arrivati a destinazione e, con vostro grande disappunto scoprite che non siete neanche decollati. Ed il vostro già grande disappunto non può che aumentare quando scoprite che l’ora prevista per il decollo è già trascorsa da un bel po’. Magari è colpa della neve che scende incessante, penserete voi…

Ecco queste sono le premesse di una giornata di merda. Tutto perché, un “aereoporto” svedese (il virgolettato è d’obbligo quando si parla Skavsta, per gli italiani Scaccsta) è stata presa di sorpresa dalla rottura della macchina usata per spargere l’antigelo sulle ali degli aerei. L’antigelo a Dicembre? In Svezia? Ma te guarda…

Ovviamente si è avuta la riprova che tutto il mondo è paese e guarda caso la professionalità svedese è stata messa a dura prova dalla combo letale “domenica a tre giorni dal Natale” cui si sarà aggiunta inevitabilmente la “fika delle 11” (e poi i politici italiani parlano degli svedesi come gente che pranza al posto di lavoro…).

Fatto sta che, anche grazie alle “security policy” siamo rimasti chiusi nell’aereo dalle 6.45 alle 13.15, orario in cui il volo è stato effettivamente cancellato per ordine del QG di RyanAir da qualche parte in Irlanda.

Double Facepalm - for when one facepalm doesn't cut it

A questo punto si finisce nel tragicomico. Anzi no, solo tragico.

Tragico perché, in barba alla anche più banale regola di sicurezza, l’aeroporto esplodeva di persone tra quelle che si erano accumulate nella mattina, quelle che arrivavano ignare a prendere il loro volo e quelle che inevitabilmente atterravano.

A questo punto FailAir non ha smentito sé stessa ed ha scelto di gestire la cosa nel modo peggiore. Anziché gestire il singolo volo come, toh guarda, un volo, quei pazzi irlandesi assetati di soldi (ma non erano gli scozzesi?) hanno preferito far si che ognuno dei poveri profughi si prenotasse attraverso il sito un posto nei voli dei giorni successivi dando vita ad un aumento dei prezzi non indifferente. Come se ci fossero posti liberi per ospitare un intero aeromobile, tra l’altro.

Nel mio caso specifico, il volo per Ciampino di lunedì era già pieno e quello per mercoledì 23 era già quasi pieno. Di fatto saremmo dovuti quasi slittare tutti a venerdì 25. Considerando che sarei dovuto risalire la stessa domenica, mi ero già preparato psicologicamente a passare il Natale a Stoccolma. Non che la cosa mi facesse impazzire, sebbene, in caso di non partenza, fossi stato invitato al pranzo del giorno di Natale da una famiglia italo-svedese coinvolta in questo epic-fail.

Per fortuna l’Angelo del Focolare è venuto telematicamente in mio soccorso trovandomi un volo per domani. Un giorno di ferie sputtanato, ma amen.

Non posso che accompagnare questo post con un’immagine che circola su internet. (clicca per ingrandire)

Mosaico di Facepalm

mercoledì 16 dicembre 2009

Il saggio e la Luna

Un vecchio adagio cinese recita:

Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito

Certo, ai più può sembrare ironico accostare la figura di Massimo Tartaglia a quella di un saggio, soprattutto ora che è stato accertato che il ragazzo era stato sottoposto a cure psichiatriche per dieci anni. Ma, come si suol dire, è proprio lì che “voglio andare a parare”.

Premetto che sono convinto che un atto come quello cui abbiamo assistito l’altro giorno è da deprecare perché l’uso della violenza è sbagliato a prescindere. Ma forse il punto è proprio questo.

 Berlusconi e Tartaglia

Tutti noi ci siamo trovati a discutere sull’atto in sé, cosa giustissima, ma pochi, anzi nessuno, si è chiesto cosa abbia spinto una persona a fare ciò che ha fatto, a prescindere della premeditazione.

Berlusconi, dopo l'aggressione subita a Milano

Ancora, tutti si sono indignati dei gruppi di Facebook spuntati dal nulla che in qualche modo inneggiano all’atto di Tartaglia, ma nessuno si chiede perché tutte queste persone hanno agito in quel modo.

O forse lo fanno ma non lo danno a vedere.

Ad ogni modo, io trovo che l’atto di Tartaglia sia solo l’esternazione di quello che molte, troppe persone vorrebbero fare ma che, ringraziando il cielo, nessuno fa grazie ai milioni di freni inibitori che secoli di storia ci hanno inculcato.

Il mona leso

Qualcuno dice che la differenza tra un pazzo ed un sano è che il primo fa quello che pensa, il secondo si riesce a fermare quando crede che quella cosa sia sbagliata.

Che il signor Tartaglia sia un pazzo nessuno lo nega ma, in fondo, io credo che egli sia anche un saggio e spero che qualcuno la smetta di guardare il dito ed inizi a guardare la Luna.

Dopotutto, tutto lo smalto del mondo non può imitare lo spettacolo di una bella Luna piena.

lunedì 14 dicembre 2009

Bloggo ergo vivo 2/2

Il giorno dopo, un po’ sfatto dalla serata prima, mi dedico alla pulizia della casa con straordinaria lentezza: praticamente faccio solo i piatti e riassetto il soggiorno.

Finalmente, nonostante un tentato sabotaggio da parte della pizzeria che avevo scelto, ho occasione di festeggiare il compleanno con i miei amici italiani. Alla fine la scelta cade sull’ottimo “La Ciociara”, dove c’è la migliore pizza con mozzarella di bufala: ottimo posto per cercare di stemperare la nostalgia delle papille gustative.

Tavolata al "La Ciociara" di Stoccolma

Dopo cena, quasi fossi un bambino capriccioso, ho trascinato alcuni di loro a ballare al Patricia’s dove, nonostante una reputazione non ottima, ho trovato il miglior dj di tutta Stoccolma: roba da non riuscire a staccarsi dalla pista da ballo neanche per il tempo di un drink. Al Patricia si sono unite anche Anne ed Annika, le due ragazze con cui avevo fatto quel bel barbecue ad agosto. Nonostante le due ragazze fossero alquanto alticce, la serata è passata abbastanza tranquilla e verso le 4.30 ero già a letto a dormire.

Peccato che la sveglia avrebbe suonato da lì a poco, alle 9.00 per la precisione. Infatti l’ultima tappa di questo week-end senza fine era il tanto temuto julbord (una specie di cenone della Vigilia, ma composto da un numero infinito di minuscole portate). Il pranzo è stato veramente ottimo e non finirò mai di fare i complimenti a Mauro, Davide e Giusi per l’organizzazione.

Ovviamente, nonostante sia tornato a casa alle 17.00, anche se con 4 ore di sonno alle spalle, un’abbuffata epica nello stomaco ed una bevuta altrettanto epica nel fegato, mi sono buttato nel letto ed ho chiuso il capitolo “week-end” con qualche ora di anticipo.

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domenica 13 dicembre 2009

Bloggo ergo vivo 1/2

Non me ne voglia il buon René Descartes, al secolo Cartesio, ma la storpiatura è d’obbligo visto il week-end lungo appena passato.

Essì, perché, anche causa compleanno che cadeva di giovedì, è da giovedì che dormo poco e bevo molto.

Infatti giovedì, dopo il lavoro, sono andato a prendere un paio di birre con una collega/amica. Il problema è, che essendo lei svedese, paio vuol dire un numero che ricade in un intorno di 5 pinte. Il tutto è stato coadiuvato dalla banda che si esibiva live al Dubliner's di Hötorget. Anche se non erano bravi quanto quelli del mercoledì precedente, sono stati capaci di portare un po' di gente in pista. Fatto sta che alla fine sono tornato a casa alle 2 passate, e la sveglia il giorno dopo suonava alle 6.30.

Dopo le classiche 8 ore di lavoro, siamo andati al vicino Tudor Arms, dove abbiamo bevuto un paio di birre offerte dall’azienda. La tappa successiva è stato il Va Piano di Stureplan dove, finalmente, abbiamo avuto il premio per gli obiettivi raggiunti durante il mese di novembre. In effetti tutta la serata era stata organizzata come premio ed infatti tutte le spese sono state a carico dell’azienda. Dopo la cena in ristorante, dove un collega mi ha offerto un birthday-cocktail, siamo andati in giro per vari baretti e non è potuto mancare l’ovvio giretto in taxi, nonostante la T-Bana funzionasse tranquillamente.

Tra una cosa e l’altra alla fine ci siamo trovati a casa mia dove abbiamo ucciso qualche bottiglia di Aglianico. E tra vino e sfide a Street Fighter IV sulla XBox, la serata è finita verso le 3.40, per la gioia dei vicini.

Ecco una foto del giorno dopo!

I resti della sera prima

sabato 5 dicembre 2009

No B-Day a Stoccolma

Il 5 dicembre è stata una data importante in Italia, almeno per una parte dell’elettorato. E’ inutile che io vi dica cos’è il No Berlusconi Day quindi dirò solo una cosa: è bellissimo vedere le foto da tutto il mondo di persone che si sono riunite per dimostrare il loro dissenso nei confronti di un politico italiano e di ciò che egli rappresenta.

Non voglio scendere nei dettagli politici della questione, e spero che anche i commentatori riescano a tenere questa linea di condotta; se faccio questo post è proprio per puntare il dito sul carattere internazionale di questa manifestazione, cosa che mi ha davvero colpito.

Qui potete trovare gli album delle foto raccolte dal quotidiano La Repubblica.

Anche qui a Stoccolma, grazie all’interesse di alcuni Italiani, siamo riusciti ad organizzare, nel nostro piccolo, una dimostrazione affiliata alla sfilata romana. Certo nulla di paragonabile ai numeri di Sidney o Londra, ma anche se eravamo solo 30, è stato stupendo intonare in una Nybroplan immersa nel buio della notte stoccolmese l’Inno Nazionale e canti come Bella Ciao. Oltre alla lettura dei tanti processi a carico e delle tante leggi ad-personam fatte nel corso di questi 15 anni di berlusconesimo.

Ecco il video postato su Youtube.

lunedì 30 novembre 2009

Dodici ore irlandesi

Oddio, a farsi i conti sarebbero leggermente di più ma l’importante è che sono partito il sabato mattina, e domenica ad ora di pranzo ero di nuovo a casa. Una vera toccata e fuga.

La scappata non era cominciata nel migliore dei modi. Infatti, reduce dall’afterwork del giorno prima, sabato mattina ho avuto qualche problema ad alzarmi e, per evitare di perdere l’aereo, ho dovuto ricorrere ad un taxi per coprire velocemente la distanza Casa –> Skavsta. Tralasciando il bagno di sangue che mi è venuto a costare (praticamente ho pagato più Casa => Skavsta che non Stoccolma/Dublino A/R), il tragitto mi ha permesso di recuperare un po’ di sonno.

Il percorso effettuato in taxi Una volta salito sull’aereo, ho conosciuto un’australiana pazza che, forse per paura dell’aereo, ha passato tutto il volo a bere alcolici. E nonostante cercassi di oppormi, alla fine mi sono trovato a bere del pessimo vino rosé anche io.

Una volta arrivati nella capitale irlandese, il caro vecchio Giannino mi ha portato in giro per la città a vederne le bellezze. O meglio, ad intravederne, visto che la città era ricoperta da un fitto strato di nebbia come mai a memoria d’uomo, a quanto mi è stato detto da persone “del luogo”.

Foto al Temple Bar di Temple Bar, quello originale! La serata, dopo una piccante cena in un ristorante indiano, dove abbiamo assistito all’intervento dell’ambulanza perché una signora si era sentita male causa troppo piccante, è proseguita nel Café en Seine.

Café en Seine - Dublin - 1

Café en Seine - Dublin - 2Questo non è altro che un bel palazzo decorato in stile inizio Novecento dove sia l’ingresso che il guardaroba sono gratuiti. Lì, accompagnato da due fide spalle quale Gianni ed il suo amico Marco, felice scoperta del viaggio insieme ai coinquilini di Gianni, ho letteralmente ricevuto la Pentecoste. O forse, come dimostrano le foto su Facebook, era l’alcol nel sangue (e non solo quello)?

Ecco una mia foto con il fratellone e con una ragazza “conosciuta” lì.

Io ed il fratellone al Café en Seine di DublinoMeeting local fauna Astenersi da commenti sulla faccia da tonno che ho nella seconda foto, grazie!

mercoledì 25 novembre 2009

Novembre stoccolmese

Credo che Novembre sia il mese più brutto dell'anno stoccolmese. Gli alberi alla fine si sono arresi e le strade non sono più quell'esplosione di colori cime era in ottobre. Si è entrati nel winter time (no way che io possa ricordarmi quale sia l'ora legale e quale sia l'ora solare) e quindi le giornate sono davvero buie perché il sole tramonta presto.

Ma soprattutto è lungo.

Dicembre scorre veloce, vuoi perché è avvento, e Stoccolma è incantevole a natale, vuoi che si contano i giorni che ci separano da questo o quello julbord, e perché no, dall'aereo che ci riporterà per qualche giorno dai nostri cari... Fatto sta che dicembre passa: novembre no.

E non è un caso che a novembre mio padre sia venuto per qualche giorno e che, sempre a novembre, me ne fuggirò per qualche ora in quel di Dublino.

Si definitivamente odio novembre.

Aggiungo qualche scatto preso per testimoniare l’esplosione di colori dell’autunno Stoccolmese.

Esplosione di colori ad Abrahamsbergs - 1 Esplosione di colori ad Abrahamsbergs - 2
Colori autunnali dalla stazione della metro - 2 Colori autunnali dalla stazione della metro - 1

Foglie lungo la strada per andare a lavoro

mercoledì 21 ottobre 2009

Auguri sorellona

Anche se “leggermente” in ritardo (anche se il post è datato con la data dell’evento), non potevo esimermi dal fare gli auguri alla mia sorellona per l’ottimo risultato raggiunto a termine di un triennio accademico quasi perfetto.

Se me lo chiedete ancora non so rispondervi con certezza in cosa mia sorella si sia laureata: so solo che sono cose strane che per 5 anni di liceo ho schifato profondamente.

Iniziamo la carrellata di foto con qualche foto “umiliante”: per la serie dalle stalle alle stelle.

Il salone riadattato a campo di battaglia, ehm, magazzino La zuppona con il capello fatto non ha prezzo

Continuiamo la carrellata con qualche foto scattata all’Università durante e dopo la discussione della tesi.

Durante la proclamazione e dopo

Ed infine, ecco un paio di scatti fatti durante i festeggiamenti. Notare l’alto tasso alcolico che trasuda dalle guance della festeggiata.

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Ed infine una foto mia con la festeggiata.

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PS: ero convinto di avere la cravatta in questa foto –.-

domenica 18 ottobre 2009

Mangiare e nutrirsi

Ci sono due categorie di persone, quelle che si nutrono e quelle che mangiano.

Le prime sono quelle che si siedono a tavola, quando si siedono a tavola, giusto per spilluzzicare qualcosa al volo con il solo scopo di assumere energie da spendere nella giornata. Spesso non considerano la qualità del cibo; potessero mangiare il cibo altamente nutriente di Matrix, lo farebbero.

E poi ci sono le persone che mangiano. Per loro sedersi a tavola è un momento sacro ed il cibo, soprattutto se di buona fattura, è una cosa sacra. Per loro il pasto perfetto è un pasto preparato con cura, una preparazione che parte dalla scelta delle portate, portate che devono dare l’una man forte alle altre; tutte con lo scopo ultimo dell’orgasmo sensoriale che parte dalla bocca ed arriva nelle terminazioni nervose più remote del nostro corpo.

Questo lungo cappello è un ringraziamento, nel mio piccolo, alla fantastica cena fatta ieri a casa di alcuni amici di mia sorella preparata da mia sorella ed un loro amico che fa il cuoco di professione oltre che per piacere.

Il menu? Lascio l’onore all’artista di enunciarlo perché sicuramente non gli renderei giustizia. Ecco qualche foto!

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venerdì 16 ottobre 2009

Casa?

Eccomi nel calduccio del mio letto partenopeo. Certo abituato al matrimoniale che mi aspetta a Stoccolma, questo mi sta un po’ stretto. Ma l’avvolgermi in questa trapunta risveglia ricordi e sensazioni antiche e solo temporaneamente sopite.

Eppure ogni volta che torno a Napoli mi sento sempre un po’ più ospite ed un po’ meno a casa. Sarà per gli amici disseminati in Europa, sarà che sono sempre meno avvezzo al caos partenopeo che per tanti anni mi ha cullato.

Sta di fatto che la sensazione di estraneità è sempre più acuta. Non a caso stasera sono uscito con mia cugina ed alcuni suoi amici. Niente di contro verso di loro che sono simpaticissimi ma, per dirla alla napoletana, “non li so”. Che poi ad uscire con quelle pazze di mia cugina e la sua amica, promossa al grado di cugina acquisita, ci si diverta un mondo è un altro paio di maniche, sia chiaro ;)

martedì 13 ottobre 2009

Due sotto un tetto

Anche se mi sono trasferito da poco, proprio come un gas mi sono adattato subito al nuovo “contenitore”.

Il problema è quando nel contenitore viene messo un altro gas, altamente espansivo come solo una mamma può essere.

Devo ammetterlo, da un lato era bello tornare a casa e trovare qualcuno che ti coccolasse e ti facesse trovare la cena pronta; dall’altro, ho passato interi minuti a resistere alla tentazione di usare quel bellissimo coltello per il pane preso da Ikea “alla Novi Ligure”.

A proposito di Ikea, siamo tornati lì, per la 5 volta in 4 week-end, ed ho visto mia madre comprare cose di cui non sapevo neanche l’esistenza o l’importanza. Ed anche il doppio delle tende, a dire il vero. ;)

PS: oggi si è finalmente saputo la data di laurea di mia sorella. E approfittando del fatto che il capo era a Londra, con un colpo di mano mi sono preso 3 giorni di ferie e 3 ore di permesso. Si parte venerdì 16!

lunedì 5 ottobre 2009

Sfiga?

Ogni volta giuro che è l’ultima, e puntualmente mi smentisco. Un po’ come lo Zeno di Italo Svevo e la sua ultima sigaretta, non riesco a trattenermi da mollare un post che esprime il mio malessere nel leggere di certi avvenimenti italiani.

Purtroppo i tragici fatti di Messina mi hanno portato a fare una banale e scontata considerazione: a voler un almanacco del 2009, si può avere l’idea che questo sia stato un anno particolarmente sfigato per il Belpaese. Prima il terremoto in Abruzzo e poi l’alluvione a Messina. Ma siamo sicuri che sia veramente sfiga?

Oramai è accertato che il terremoto abruzzese non era così forte da causare gli sfaceli che ha causato. Spesso è stato detto che “dopotutto in Giappone con un terremoto con un terremoto del genere ci bevono il tè ed al più si rompe qualche bicchiere” e pur volendo concedere l’attenuante dovuta all’eccezionalità dell’evento, non riesco a credere che non ci sia una via di mezzo tra qualche bicchiere rotto ed interi paesi distrutti, soprattutto quando gli edifici storici hanno retto bene o male all’onda sismica.

Ed ora scopriamo che per 13 anni il Comando dei Vigili Urbani di Messina ha tenuto nel cassetto una relazione alquanto inquietante sullo stato idrogeologico della provincia. Stato che è andato peggiorando continuamente a causa dell’abusivismo edilizio combattuto ostinatamente a botte di condoni.

Oggi un mio collega mi ha detto proprio che l’Italia è una terra sfigata. Non ho potuto far altro che domandarmi se, in altre occasioni, oggi non si starebbe semplicemente parlando di una settimana particolarmente piovosa nel messinese, qualche bicchiere rotto in Abruzzo e, perché no, dell’apertura di un nuovo impianto di compostaggio in Campania.

Se non è così è, principalmente colpa di chi è chiamato a governare. E forse anche nostra che gli affidiamo tali incarichi.

domenica 27 settembre 2009

Finalmente…

Una foto più di tutto può spiegare il titolo di questo post.

Finalmente una cena al tavolo

Credo che chi segue questo blog da un po’ di tempo avrà capito il senso di questa foto. Per tutti gli altri… rileggetevi il blog.

Inflyttning

Torno a scriver sul blog al termine di un week-end stancante ma, allo stesso tempo, entusiasmante.

Venerdì, finalmente, ho avuto le chiavi di casa e quindi ho approfittato del week-end per fare il trasloco. Il problema è che, allo stesso tempo, non avevo nulla da “traslocare” se non i miei vestiti; un po’ poco.

Per questo, sabato mattina mi sono alzato di buon ora e sono corso all’Ikea di Kungens Kurva ed ho comprato una prima parte dei mobili che mi servono per arredare la casa, almeno per le prime necessità. In particolare ho comprato il letto (con materasso et similia), comodini, tavolo e sedie per cucina e soggiorno ed il divano letto che andrà in soggiorno.

Qualche acquisto fatto da Ikea

La spesa non è stata indifferente, ma se avessi voluto prendere qualcosa non Ikea, avrei dovuto sborsare uno zero in più, almeno.

Per il trasporto del tutto, ho preferito affidarmi al servizio di trasporto a casa che, nello stesso giorno, mi hanno consegnato tutta la merce acquistata.

Parte della roba acquistata

Il giorno dopo sono tornato allo stesso Ikea e, con l’aiuto di Lorenzo, un ragazzo italiano che si è trasferito da poco a Stoccolma (con modi che ricordano molto il “Krallo” di un anno fa), ho acquistato qualche altro mobile (la libreria/mobile per tv ed una cassettiera) e un elenco sterminato di cose che servono in una casa. A partire dalle cose utili per illuminarla.

Sempre con l’aiuto di Lorenzo, alcuni dei mobili comprati il giorno precedente hanno visto la luce e la casa sta iniziando a prendere forma.

Work in progress

Giunta l’ora di cena, ci siamo recati ad una pizzeria da queste parti ma, data l’ora, non abbiamo potuto mangiare là…

venerdì 25 settembre 2009

Chiavi

Stamattina ho avuto le chiavi di casa ma ho dovuto aspettare fino al pomeriggio per poter correre via dall’ufficio ed andare a godermi la casa.

Quasi ad attendermi, all’ingresso del palazzo c’era una lepre.

Vista esterna del condominio

sabato 19 settembre 2009

Case

Infine l’ultimo week-end in questa casa è arrivato. E’ l’ultimo perché venerdì prossimo ricevo le chiavi della casa e nel prossimo week-end mi divertirò a giocare con i Lego per grandi, ovvero con i mobili Ikea da montare.

Credo che i lettori abituali di questo blog abbiano imparato a conoscermi e, soprattutto per loro, non credo sia un mistero la mia vena nostalgica.

Ecco, proprio per questa vena nostalgica credo che, nonostante i tanti sacrifici che ho sopportato stando in questa casa, alla fine mi mancherà. Sia per tutti i ricordi che, nel bene o nel male, si accumulano di un anno di vita, sia per il simbolo che questa casa rappresenta.

Infatti, un po’ come l’amore, la prima casa indipendente dai genitori non si scorda mai.

Allo stesso tempo non sto più nella pelle per andare a vivere a casa nuova. Certo, il primo mese e mezzo sarà dura perché mancheranno i mobili e le attrezzature più elementari, ma è solo una questione di tempo.

E poi, finalmente posso riprendere vecchie abitudini lasciate un po’ da parte per ovvii motivi. No, non mi sto riferendo al mangiare seduto ad un tavolo (anche se ha una sua importanza); piuttosto mi sto riferendo alla libertà di poter avere ospiti per una serata a cena quanto per una settimana di vacanza.

E poi, fortunatamente, dalla mia ho due colleghi veramente gentili che non si tirano mai indietro quando gli chiedo una spiegazione o un consiglio su qualcosa che riguarda la gestione della casa.

PS: ho scritto questo post oggi perché finalmente l’associazione del condominio ha accettato la mia richiesta. Considerando che l’associazione ha diritto di veto sull’atto di compravendita dell’immobile, il suo ok sancisce, di fatto, la conclusione della preparazione all’atto stesso.

martedì 8 settembre 2009

Al passo coi tempi

In un’Italia che guarda sempre più alla Storia, alle Tradizioni ed alla Cultura dei nonni, ci sta ancora qualcuno che ha avuto il coraggio di scrollarsi di dosso 221 anni di consuetudini e fare un grande passo.

Non so esattamente chi sia questo “qualcuno”: fatto sta che da ieri 13 ragazze sono entrate a far parte degli Allievi della Scuola Militare Nunziatella. Una svolta a dir poco storica.

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Ma se da una parte sono contento che la Scuola ha fatto questo importante passo, dall’altro non posso che essere un po’ dispiaciuto. Un po’ per loro, queste 13 ragazze, perché non riesco a non pensare che, essendo le prime, non riusciranno mai a vivere a pieno l’esperienza della Scuola. In questa foto si vedono che camminano spaurite per i corridoi della Scuola; ma magari non sanno che per quello stesso corridoio, lo stesso primo giorno di scuola, orde di ragazzini, proto-cappelloni ci/li chiamavamo, hanno corso all’impazzata seguiti da urla demoniache che ti ordinavano di fare tutto ed il contrario di tutto.

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Ed infine, una parte di me, la più tradizionalista e che ancora si aggrappa ai ricordi di una vita vissuta che ora gli sembra quasi la vita di un altro tanto è lontana, non riesce a trattenere un po’ di dispiacere all’idea che, una volta, le ragazze potevano entrare nella Scuola solo durante le famose feste.

Ecco, questa foto delle ragazze sull’attenti tra i letti e gli armadietti è la prova del passo fatto. Quante sere sono stato in quella posizione per lunghissime ore in attesa che l’Istruttore o lo Scelto passassero a controllare il mio armadietto?

Ma la domanda che non posso fare a meno di pormi è: cosa tirerà fuori il caro Don Ciro dal suo cappello delle meraviglie per le mie sorelline in armi? Confesso che sono veramente curioso di vedere la Storica in versione rosa.

Per concludere, non posso che fare loro i miei più sentiti auspici. La vita alla Nunziatella è tutt’altro che semplice, ed è una vita che è stata modellata in 221 anni da ragazzi per ragazze. Auguro loro di riuscirsi ad ambientare bene e ad arrivare a scoprire il vero tesoro che quella Scuola rappresenterà con il tempo per la loro vita.

lunedì 7 settembre 2009

Chiamarsela

Uno si prende un giorno di malattia per poter fare con comodo dei servizi in banca, sempre in ottica casa, ed il giorno dopo si sveglia influenzato.

No, non grugnisco ancora, quindi state tranquilli! ;)

Gita ad Helsinki

Questo week-end, insieme al mitico Fornolese ed a due suoi amici, sono andato a fare un giro di un paio di orette ad Helsinki. Ovviamente, come sempre in questi casi, la destinazione è più una scusa che altro. In realtà poteva essere Frascati o qualche altro paesino sperduto, sarebbe cambiato poco. L’importante era imbarcarsi sulla MS Gabriella, una bellissima nave da crociera che batte la rotta Stoccolma – Mariehamn – Helsinki, che in Italia è famosa anche come Trombonave o, in inglese, Love Boat.

La Cindarella, una delle Trombonavi

A prescindere dall’esito prettamente “godereccio” della cosa, le serate sono sempre molto divertenti. Questa volta ci si è messo pure il meteo a rendere il tutto particolarmente divertente. Infatti la nave ha passato una zona di mare agitato (e credo neanche poco visto che le onde le sentivamo tutte) proprio mentre la discoteca era in funzione. Il risultato è un ballo di massa influenzato non poco  dal rollio della nave. La cosa più bella è stato vedere il DJ che, insolitamente da queste parti, era uno capace e che non ha mai sbagliato un passaggio da una canzone all’altra tenendo sempre il ritmo molto sostenuto.

I compagni di viaggio

Se la prima serata era stata divertente per il ballare in sé, c’è da dire che la seconda serata è stata divertente per le “numerose” interazioni con l’altra metà del cielo.

Infatti, per una piacevole coincidenza mi sono trovato a passare un paio di felici ore con una deliziosa finlandesina. Trascenderò i dettagli, ma dico solo che l’ora che abbiamo passato in pista sono state molto divertenti e non solo. L’unico rimpianto è di non aver fatto alcuna foto con lei.

La chiesa di Helsinki

Alla fine resterà solo un nome associato ad un caschetto rosso fuoco che contornava due bellissimi occhi verdi/blu. Ma dopotutto il concetto di Trombonave è proprio questo: una notte e via.

giovedì 3 settembre 2009

Fatta

Post veloce che sto per scendere per andare a festeggiare: è mia!Dovrei insediarmi entro il 2 ottobre, forse anche il week-end prima

domenica 30 agosto 2009

Amore a prima vista

Oddio, non proprio a prima vista perché era un po’ che me la “trezziavo” su internet. Alla fine oggi sono andato a vederla ed è veramente bella. E’ bella come le foto su internet la fanno sembrare, forse di più. Speriamo che riesco a farla mia.

Di chi parlo? Di questa casa.

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Italienare

Come da tradizione aziendale (e credo forse svedese), venerdì abbiamo fatto il kick off che altro non è che una specie di festa di inaugurazione dell’anno.

Per l’occasione siamo andati su un’isola dell’arcipelago dove abbiamo usufruito delle strutture di una scuola superiore.

Ma la giornata, seppur speciale, è incominciata in maniera ancora più speciale per me. Infatti la sera prima mi ha chiamato il capo offrendo un “passaggio un po’ particolare” fino al posto a me e ad un altro collega. Il passaggio era veramente particolare dato che abbiamo avuto l’occasione di vedere la bellissima Stoccolma dal finestrino di un elicottero.

Veduta di Stoccolma dal finestrino dell\'elicottero Confesso che all’inizio avevo un po’ di cacarella perché non mi ero mai trovato in qualcosa di così piccolo sospeso nel vuoto. Ma alla fine tutto è andato per il meglio e mi sono goduto il viaggio sull’arcipelago.

Veduta della fortezza di Vaxholm Ed ecco una foto del capitano di bordo.

Nella cabina Una volta atterrati e ricongiunti con il resto del gruppo, ci siamo divisi in gruppi ed abbiamo fatto varie attività tra cui la sauna, sport acquatici ed un paio di giochi da fare all’aperto tipici svedesi. Spinti dall’atmosfera allegra (e dall’alcol che a poco a poco iniziava ad accumularsi nei nostri intestini) ci siamo messi a fare la piramide.

IMG_4980Ma prima di iniziare tutte queste attività divertenti, abbiamo giocato un po’ a pallone. Tutti, ragazzi e ragazze. Non sono mai stato una cima nel calcio giocato. Ma, nonostante la lingua perennemente a penzoloni a causa del poco esercizio fisico, ho tirato fuori due assist e mezzo (mezzo perché un collega si è mangiato un goal fatto) e due bei tiri che il portiere ha respinto con una bella parata. Alla fine, quando mi “fiondavo” sul pallone i ragazzi urlavano qualcosa tipo “titta på Italienaren”, “occhio all’Italiano”.

Chiudo questo post lunghissimo con un’altra foto dei miei colleghi.I colleghi

giovedì 27 agosto 2009

Misura

Sarà forse perché sto cercando casa, ma ogni giorno in questa casa sta diventando una specie di tortura al punto da preferire 2 ore di straordinario ed un’oretta in giro per il centro di Stoccolma con la musica nelle orecchie allo stare “comodamente” a casa. Poco male, finché il tempo lo permette…

Al generale senso di insofferenza si è poi unita la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: una discussione con il padrone di casa per motivi “collaborazionistici”.

A suo dire, infatti, io non parteciperei alla pulizia della cucina. Inutile fargli notare che nell’arco di una settimana se cucino una volta è “assaje”. Quando proprio mangio a casa preferisco farmi un’insalata accompagnata da qualche formaggio o, recente scoperta, la formidabile Potatissallad, letteralmente insalata di patate ma praticamente molto di più.

Se a questo si aggiunge il fatto che spesso il fornello è letteralmente “inguacchiato” di sugo ed altre schifezze varie di chiara derivazione “nigeriana” senza dimenticare la gentilezza con cui usa le pentole come contenitore di cibo in frigo… direi che il quadro è quasi completo. Il resto evito di scriverlo per decenza e perché mi fa anche un po’ schifo parlarne.

Poco male, sono gli ultimi bocconi amari da ingoiare prima di poterlo definitivamente mandare a quel paese.

sabato 22 agosto 2009

Tentazioni

Premessa: di questi giorni è di scena presso la sede della Blizzard il BlizzCon, un evento annuale organizzato dai maestri del reparto marketing della Blizzard per presentare le novità dei prodotti in sviluppo. Per farvi rendere conto del numero di appassionati che arrivano da tutto il mondo per assistervi, basta dire che i biglietti sono venduti online in due blocchi. Ciascun blocco di biglietti è stato esaurito in 30 minuti. Impressionante non è vero?

Ad ogni modo, gironzolando per il sito del BlizzCon alla ricerca di ogni minima informazione, screenshot, foto e via dicendo, disponibile, mi sono imbattuto nella pagina delle opportunità di lavoro. Non che sperassi di trovare qualcosa di interessante, a dire il vero, perché oramai mi sono specializzato troppo in un campo che viaggia nella direzione opposta ai videogiochi.

ss21[1]

Fatto sta che il mio occhio ha visto le tre letterine magiche: “NET”. La curiosità è stata grande ed alla fine ho capitolato: ecco la pagina incriminata.

Una JobOp come altre, se non fosse che quel profilo professionale è esattamente il mio. Potevano scrivere il mio nome e cognome e non sarebbe stata così calzante visto che ho praticamente tutti i requirements e alcuni dei plusses.

Unico problema, il lavoro sarebbe nella sede principale della Blizzard, ad Irvine, nello stato della California. Giusto perché Stoccolma – Napoli non era abbastanza.

ss25[1]

Alla fine ho deciso che farò application, sperando di venire chiamato a fare il colloquio nella loro sede (ed a spese loro) e di venire scartato. Sebbene wikipedia dica che Irvine è la quarta città a livello mondiale per qualità della vita, mi accontento della cara e vecchia Stoccolma, dove tra l’altro conto di comprar casa.

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