lunedì 17 maggio 2010

Il Grande Viaggio

Fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza

Così recitano le terzine più famose del Canto XXVI dell’Inferno dantesco. Parole che, proferite da quell’Ulisse che, spinto da quella sete di conoscenza che lo ha spinto ad abbandonare dopo poco quell’Itaca per cui tanto penò.

Il “seguir canoscenza” può assumere vari significati. Il mio personale significato è la conoscenza del mondo attraverso l’esperienza diretta, quanto più è possibile. E’ quale esperienza migliore se non un viaggio lungo quanto eccitante?

Con la scusa di finire il trasloco delle cose lasciate a Napoli due anni fa, io e mio padre abbiamo organizzato una piccola avventura che ha fatto sì che venissimo tacciati di pazzia da parte di tutto il parentado. Cosa? Una piccola trasferta Napoli – Stoccolma in macchina. Ecco il piano di viaggio.

Come mi aspettavo, sono state molteplici le reazioni degli amici. Quelli cui piace guidare erano a dir poco invidiosi del viaggio; gli altri, quelli che ritengono la macchina un mero mezzo di trasporto, una pazzia.

Personalmente mi ritengo orgoglioso della piccola impresa. Viaggiare con la macchina per tutta l’Europa ha un fascino indescrivibile. Assaporare i piccoli cambiamenti kilometro dopo kilometro è stata una sensazione stupenda, molto più bella del taglio netto dato dal viaggio in aereo. Diciamo che per 2700 km mi sono sentito vicino a quei nobili rampolli dell’Ottocento che spendevano un paio di anni viaggiando per il Vecchio Continente.

DSC02705

Eccomi con mio padre all’arrivo a casa. Sullo sfondo potete intuire quanto fosse piena la macchina.

Related Posts with Thumbnails