domenica 20 dicembre 2009

Falsa partenza

Immaginatevi la scena: dopo una nottata passata a cercare di combattere il sonno, riuscite finalmente ad entrare sull’aereo che vi porta in vacanza. Riuscite finalmente a sedervi ed a lasciarvi andare tra le braccia di Morfeo sicuri che, a quel punto, il grosso è fatto.

Ad un certo punto il risveglio, quasi scocciati dall’interruzione al vostro meritato sonno, guardate fuori dalla finestra e vi rendete conto che non state volando.

Quasi meravigliati, vi chiedete se siete effettivamente arrivati a destinazione e, con vostro grande disappunto scoprite che non siete neanche decollati. Ed il vostro già grande disappunto non può che aumentare quando scoprite che l’ora prevista per il decollo è già trascorsa da un bel po’. Magari è colpa della neve che scende incessante, penserete voi…

Ecco queste sono le premesse di una giornata di merda. Tutto perché, un “aereoporto” svedese (il virgolettato è d’obbligo quando si parla Skavsta, per gli italiani Scaccsta) è stata presa di sorpresa dalla rottura della macchina usata per spargere l’antigelo sulle ali degli aerei. L’antigelo a Dicembre? In Svezia? Ma te guarda…

Ovviamente si è avuta la riprova che tutto il mondo è paese e guarda caso la professionalità svedese è stata messa a dura prova dalla combo letale “domenica a tre giorni dal Natale” cui si sarà aggiunta inevitabilmente la “fika delle 11” (e poi i politici italiani parlano degli svedesi come gente che pranza al posto di lavoro…).

Fatto sta che, anche grazie alle “security policy” siamo rimasti chiusi nell’aereo dalle 6.45 alle 13.15, orario in cui il volo è stato effettivamente cancellato per ordine del QG di RyanAir da qualche parte in Irlanda.

Double Facepalm - for when one facepalm doesn't cut it

A questo punto si finisce nel tragicomico. Anzi no, solo tragico.

Tragico perché, in barba alla anche più banale regola di sicurezza, l’aeroporto esplodeva di persone tra quelle che si erano accumulate nella mattina, quelle che arrivavano ignare a prendere il loro volo e quelle che inevitabilmente atterravano.

A questo punto FailAir non ha smentito sé stessa ed ha scelto di gestire la cosa nel modo peggiore. Anziché gestire il singolo volo come, toh guarda, un volo, quei pazzi irlandesi assetati di soldi (ma non erano gli scozzesi?) hanno preferito far si che ognuno dei poveri profughi si prenotasse attraverso il sito un posto nei voli dei giorni successivi dando vita ad un aumento dei prezzi non indifferente. Come se ci fossero posti liberi per ospitare un intero aeromobile, tra l’altro.

Nel mio caso specifico, il volo per Ciampino di lunedì era già pieno e quello per mercoledì 23 era già quasi pieno. Di fatto saremmo dovuti quasi slittare tutti a venerdì 25. Considerando che sarei dovuto risalire la stessa domenica, mi ero già preparato psicologicamente a passare il Natale a Stoccolma. Non che la cosa mi facesse impazzire, sebbene, in caso di non partenza, fossi stato invitato al pranzo del giorno di Natale da una famiglia italo-svedese coinvolta in questo epic-fail.

Per fortuna l’Angelo del Focolare è venuto telematicamente in mio soccorso trovandomi un volo per domani. Un giorno di ferie sputtanato, ma amen.

Non posso che accompagnare questo post con un’immagine che circola su internet. (clicca per ingrandire)

Mosaico di Facepalm

mercoledì 16 dicembre 2009

Il saggio e la Luna

Un vecchio adagio cinese recita:

Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito

Certo, ai più può sembrare ironico accostare la figura di Massimo Tartaglia a quella di un saggio, soprattutto ora che è stato accertato che il ragazzo era stato sottoposto a cure psichiatriche per dieci anni. Ma, come si suol dire, è proprio lì che “voglio andare a parare”.

Premetto che sono convinto che un atto come quello cui abbiamo assistito l’altro giorno è da deprecare perché l’uso della violenza è sbagliato a prescindere. Ma forse il punto è proprio questo.

 Berlusconi e Tartaglia

Tutti noi ci siamo trovati a discutere sull’atto in sé, cosa giustissima, ma pochi, anzi nessuno, si è chiesto cosa abbia spinto una persona a fare ciò che ha fatto, a prescindere della premeditazione.

Berlusconi, dopo l'aggressione subita a Milano

Ancora, tutti si sono indignati dei gruppi di Facebook spuntati dal nulla che in qualche modo inneggiano all’atto di Tartaglia, ma nessuno si chiede perché tutte queste persone hanno agito in quel modo.

O forse lo fanno ma non lo danno a vedere.

Ad ogni modo, io trovo che l’atto di Tartaglia sia solo l’esternazione di quello che molte, troppe persone vorrebbero fare ma che, ringraziando il cielo, nessuno fa grazie ai milioni di freni inibitori che secoli di storia ci hanno inculcato.

Il mona leso

Qualcuno dice che la differenza tra un pazzo ed un sano è che il primo fa quello che pensa, il secondo si riesce a fermare quando crede che quella cosa sia sbagliata.

Che il signor Tartaglia sia un pazzo nessuno lo nega ma, in fondo, io credo che egli sia anche un saggio e spero che qualcuno la smetta di guardare il dito ed inizi a guardare la Luna.

Dopotutto, tutto lo smalto del mondo non può imitare lo spettacolo di una bella Luna piena.

lunedì 14 dicembre 2009

Bloggo ergo vivo 2/2

Il giorno dopo, un po’ sfatto dalla serata prima, mi dedico alla pulizia della casa con straordinaria lentezza: praticamente faccio solo i piatti e riassetto il soggiorno.

Finalmente, nonostante un tentato sabotaggio da parte della pizzeria che avevo scelto, ho occasione di festeggiare il compleanno con i miei amici italiani. Alla fine la scelta cade sull’ottimo “La Ciociara”, dove c’è la migliore pizza con mozzarella di bufala: ottimo posto per cercare di stemperare la nostalgia delle papille gustative.

Tavolata al "La Ciociara" di Stoccolma

Dopo cena, quasi fossi un bambino capriccioso, ho trascinato alcuni di loro a ballare al Patricia’s dove, nonostante una reputazione non ottima, ho trovato il miglior dj di tutta Stoccolma: roba da non riuscire a staccarsi dalla pista da ballo neanche per il tempo di un drink. Al Patricia si sono unite anche Anne ed Annika, le due ragazze con cui avevo fatto quel bel barbecue ad agosto. Nonostante le due ragazze fossero alquanto alticce, la serata è passata abbastanza tranquilla e verso le 4.30 ero già a letto a dormire.

Peccato che la sveglia avrebbe suonato da lì a poco, alle 9.00 per la precisione. Infatti l’ultima tappa di questo week-end senza fine era il tanto temuto julbord (una specie di cenone della Vigilia, ma composto da un numero infinito di minuscole portate). Il pranzo è stato veramente ottimo e non finirò mai di fare i complimenti a Mauro, Davide e Giusi per l’organizzazione.

Ovviamente, nonostante sia tornato a casa alle 17.00, anche se con 4 ore di sonno alle spalle, un’abbuffata epica nello stomaco ed una bevuta altrettanto epica nel fegato, mi sono buttato nel letto ed ho chiuso il capitolo “week-end” con qualche ora di anticipo.

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domenica 13 dicembre 2009

Bloggo ergo vivo 1/2

Non me ne voglia il buon René Descartes, al secolo Cartesio, ma la storpiatura è d’obbligo visto il week-end lungo appena passato.

Essì, perché, anche causa compleanno che cadeva di giovedì, è da giovedì che dormo poco e bevo molto.

Infatti giovedì, dopo il lavoro, sono andato a prendere un paio di birre con una collega/amica. Il problema è, che essendo lei svedese, paio vuol dire un numero che ricade in un intorno di 5 pinte. Il tutto è stato coadiuvato dalla banda che si esibiva live al Dubliner's di Hötorget. Anche se non erano bravi quanto quelli del mercoledì precedente, sono stati capaci di portare un po' di gente in pista. Fatto sta che alla fine sono tornato a casa alle 2 passate, e la sveglia il giorno dopo suonava alle 6.30.

Dopo le classiche 8 ore di lavoro, siamo andati al vicino Tudor Arms, dove abbiamo bevuto un paio di birre offerte dall’azienda. La tappa successiva è stato il Va Piano di Stureplan dove, finalmente, abbiamo avuto il premio per gli obiettivi raggiunti durante il mese di novembre. In effetti tutta la serata era stata organizzata come premio ed infatti tutte le spese sono state a carico dell’azienda. Dopo la cena in ristorante, dove un collega mi ha offerto un birthday-cocktail, siamo andati in giro per vari baretti e non è potuto mancare l’ovvio giretto in taxi, nonostante la T-Bana funzionasse tranquillamente.

Tra una cosa e l’altra alla fine ci siamo trovati a casa mia dove abbiamo ucciso qualche bottiglia di Aglianico. E tra vino e sfide a Street Fighter IV sulla XBox, la serata è finita verso le 3.40, per la gioia dei vicini.

Ecco una foto del giorno dopo!

I resti della sera prima

sabato 5 dicembre 2009

No B-Day a Stoccolma

Il 5 dicembre è stata una data importante in Italia, almeno per una parte dell’elettorato. E’ inutile che io vi dica cos’è il No Berlusconi Day quindi dirò solo una cosa: è bellissimo vedere le foto da tutto il mondo di persone che si sono riunite per dimostrare il loro dissenso nei confronti di un politico italiano e di ciò che egli rappresenta.

Non voglio scendere nei dettagli politici della questione, e spero che anche i commentatori riescano a tenere questa linea di condotta; se faccio questo post è proprio per puntare il dito sul carattere internazionale di questa manifestazione, cosa che mi ha davvero colpito.

Qui potete trovare gli album delle foto raccolte dal quotidiano La Repubblica.

Anche qui a Stoccolma, grazie all’interesse di alcuni Italiani, siamo riusciti ad organizzare, nel nostro piccolo, una dimostrazione affiliata alla sfilata romana. Certo nulla di paragonabile ai numeri di Sidney o Londra, ma anche se eravamo solo 30, è stato stupendo intonare in una Nybroplan immersa nel buio della notte stoccolmese l’Inno Nazionale e canti come Bella Ciao. Oltre alla lettura dei tanti processi a carico e delle tante leggi ad-personam fatte nel corso di questi 15 anni di berlusconesimo.

Ecco il video postato su Youtube.

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