sabato 29 dicembre 2007

Ritorno in Italia

Alle 13.30, dopo quasi 15 ore di viaggio, ho rimesso piede a Napoli. Perchè 15 ore? Perchè ho contato da quando ho chiuso alle mie spalle la porta dell'ostello (circa 18.30) a quando ho aperto quella della mia casa a Napoli (circa 13.45). Certo, di queste 15 ore ne ho passate almeno una decina all'aereoporto Skavsta, però tocca metterle in conto.

Proprio quelle 10 ore all'aereoporto mi hanno particolarmente provato. Impossibilitato a dormire in quella foresta di rumori composta da 5 bambini che hanno avuto la forza di correre ed urlare per tutte e 10 le ore, la televisione che dava a tutto volume un clone svedese di MTV, al "vicino" che ascoltava la musica (metal) a volume talmente alto che credevo stesse usando uno stereo e non delle cuffiette (e leggeva pure! questo a 60 anni è sordo come una campana, se non lo è già). Risultato: dopo aver smanettato un po' col portatile, smadonnato ai danni di TheCloud che non ritiene valida la mia carta di credito (da quando in quà per comprare con CC su internet c'è bisogno dell'indirizzo e menate varie... bah), leggendo uno dei libri che ho comprato (per la precisione "Starcraft: The Queen of Blades"), provato a dormire su quattro sedie allineate (esperimento fallito perchè mi sono svegliato con le ossa rotte e con il mio stesso russare data la posizione atipica, prossima volta sacco a pelo!), l'orologio segnava ancora l'una e non avevo idea di cosa fare.

Finalmente verso le 4.30 aprono il check-in, deposito il mio bagaglio e mi infilo nel security check sperando di poter ammazzare il tempo nei negozietti. Peccato che Skavsta ha si e no un negozietto mal assortito, e l'orologio segnava appena le 5.15... Non c'è altra soluzione che buttarsi sul bar.

Finalmente alle 6.15 aprono la gate e per le 6.30 sono sull'aereo. Da lì il nulla. Non ricordo assolutamente nulla del volo, neanche il decollo. Ho dormito da quando mi sono poggiato sulla poltrona a poco prima dell'atterraggio.

Ritirato il borsone e salito sulla macchina di mia madre che mi era venuta a prendere, ci rimettiamo in viaggio verso Napoli.

Finalmente, dopo due ore di viaggio, rimetto piede a casa, dove i cani mi hanno fatto festa per un po'. Ora sarà difficile non dormire fino a stasera per non alterare il ciclo del sonno... stesso problema del Jet Lag, peccato che Stoccolma sia sullo stesso fuso orario di Roma.

Foto del giorno: l'albero di Natale dell'NK di Stoccolma.

stockholm 036

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella foto complimenti! Capisco perfettamente l'impossibilità di dormire a Skavsta: l'aereoporto più scomodo della storia! Mi dispiace non aver avuto tempo per incontrarti, spero ci saranno altre occasioni! E il colloquio... quante probabilità ci sono che possano prenderti??

Kralizek ha detto...

ho parlato del colloquio in qualche post precedente. In ogni caso il discorso è quello che mi aveva fatto via mail ("le tue capacità e conoscenze sono interessanti ma per prenderti dovremmo convertire tutto il nostro lavoro di sviluppo verso l'inglese") anche se ora hanno avuto un incontro più diretto con le mie competenze.

Onestamente non ho proprio idea, il mio l'ho fatto; ora tocca a loro decidere se vale la pena passare all'inglese (cosa che li aiuterebbe perchè hanno altri collaboratori esteri anche se, essendo danesi o giù di lì, hanno meno problemi con lo svedese).

Da un lato sto cercando di non illudermi, ma dopo aver toccato con mano l'ufficio, la zona, il palazzo e tutte quelle piccole cose, è veramente difficile trattenersi dal fare progetti.

E poi, non nascondo che più mi avvicino al fatidico giorno, più mi sta montando un po' di paura se non di angoscia. Ma credo sia normale per chi, come hai fatto te, sta per fare un salto nel vuoto. (ma di questo penso di fare un post a parte :P)

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