sabato 20 giugno 2009

Giornata azzurra ad Helsingborg

Grazie alla felice coincidenza con il fine settimana di Midsommar, giovedì sera, dopo aver assistito alla fortunosa vittoria dell’Egitto contro la Nazionale maggiore, mi sono diretto al terminal dei pullman dove ho preso il pullman che, insieme ad altri due temerari compagni di viaggio, mi ha portato nella lontana cittadina di Helsingborg attraverso la Svezia.

Il percorso della linea 832 della Swedbus Express

Il viaggio di andata è stato una tragedia perché il pullman era scomodo e non c’era abbastanza spazio neanche per stendere le gambe.

Dopo sette interminabili ore, siamo finalmente arrivati a destinazione ma, un po’ per l’orario, un po’ perché il weekend di Midsommar è tradizionalmente associato a gite, la città sembrava particolarmente vuota e deserta.

Per fortuna, nonostante le previsioni metereologiche prevedessero fulmini e saette, il cielo era limpido se non fosse per qualche nuvola di passaggio. Dopotutto, erano le 6.00 ed avevamo davanti a noi ben dieci ore da riempire in qualche modo. Ore che avevamo deciso di spendere girando per la città.

Il municipio in stile gotico Veduta di Stortorget dalla porta della vecchia fortezza

Nel nostro lunghissimo peregrinare troviamo una zona allestita per l’accoglienza dei turisti venuti in città per il Campionato Europeo. Lì, ormai stanchi di girare il minuscolo centro storico in lungo e largo, ne abbiamo approfittato per calarci nel giusto contesto sfidandoci a Fifa 09 su una serie di piattaforme offerte da Telia. Proprio durante questa pausa, il tanto minacciato temporale è arrivato accompagnato da una pioggia torrenziale e roboanti tuoni.

I compagni di avventura intenti a sfidarsi a Fifa 09

Calmatosi il temporale e soddisfatti alcuni dei fabbisogni primari (tra cui il cibo), siamo tornati alla Fan Zone dove abbiamo trascorso l’ultima mezz’ora al bar all’aperto e dove abbiamo rischiato di affogare in un mare di supporter locali con maglie gialle blu. Da lì il corteo svedese si è mosso alla volta dello stadio.

Tifosi svedesi bevono la loro ultima birra al Fan Zone Il corteo svedese mentre si reca allo stadio

Dopo una breve passeggiata di 10 minuti, siamo arrivati allo stadio, vuoto ancora per poco: piccolo ma molto accogliente. Neanche 5 minuti ed i nostri amati beniamini sono entrati in campo per il riscaldamento. (notate come risalta il piccolo Giovinco)

Il canto degli Inni Nazionali è stato molto commovente. Per tre anni ho intonato le note del nostro Inno almeno una volta al giorno, ma poche di quelle innumerevoli volte mi hanno lasciato scosso come ieri. Cantare il proprio Inno a squarciagola in uno stadio al 90% svedese è stato molto bello. Peccato che quasi tutti sbaglino il verso “stringamci a coorte” cantandolo come “stringiamoci a corte”.

Lo stadio Olympia di Helsingborg Gli azzurrini si riscaldano

Una volta cantati gli Inni c’è stato il fischio di inizio. Ed è lì che la tifoseria svedese ha fatto pesare la superiorità numerica in maniera creativa. Ma, c’è da ammetterlo, nonostante la rivalità in campo, sugli spalti è stata una gran bella festa con tifosi di ambo i colori che applaudivano anche alle belle azioni avversarie. Quello che il calcio dovrebbe essere ovunque e sempre.

Per la cronaca la partita è finita 2-1 per i ragazzi di Casiraghi. Qui potete vedere il goal di Balotelli e quello di Acquafresca. A fine partita non abbiamo potuto esimerci dallo scattare alcune foto commemorative.

Foto di gruppo a fine partita Foto di gruppo a fine partita arricchita dal Tricolore

Tornati al centro città, abbiamo passato le ultime 4 ore prima della partenza alla ricerca di qualcosa di economicamente soddisfacente da mangiare: alla fine abbiamo dovuto ripiegare su un 7Eleven. Fortuna ha voluto che involontariamente eravamo di fronte all’albergo che ospitava gli Azzurrini. Ed infatti abbiamo visto passare tutto lo staff: dal coach all’ultimo dei magazzinieri passando per i giocatori dai più famosi ai meno famosi.

E da bravo tifoso bianconero non ho potuto resistere alla tentazione di farmi una foto con il gioiello juventino ispiratore dei due goal azzurri: Sebastian Giovinco. (Se lo chiamano Formica Atomica ci sarà un perché)

Io con Sebastian GiovincoIn realtà avrei voluto fare una foto anche con De Ceglie e Marchisio, altri due prodotti del vivaio bianconero, ma il primo era al telefono ed il secondo mi è sfuggito. Peccato.

Il ritorno in pullman è stato molto più tranquillo. Il pullman non era affollato ed ognuno aveva a disposizione due sedili su cui stendersi alla meno peggio. Ovviamente neanche il tempo di tornare a casa che ero sotto le coperte.

6 commenti:

Antonio ha detto...

Chissà che bella esperienza... Ma quanto è piccolo Seba Giovinco? :o)

gattosolitario ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
gattosolitario ha detto...

Oh hai rimesso il nome/url per me, che carino : )

Lo sai che puoi anche inserire la necessitá di scrivere una parola che compare come immagine (non so come si chiami tecnicamente) per ridurre lo spam ?

andima ha detto...

e' vero! quella strofa la sbaglian in molti, pero' da uno "Stringiamci" a "stringiamoci" direi quasi che si modernizza soltanto l'italiano ma non si cambia il significato:)

p.s. ma
http://www.quirinale.it/simboli/inno/inno.htm
la si puo' prendere come fonte ufficiale?

Kralizek ha detto...

@andima:
il problema non è lo "stringiamci" che diventa "stringiamoci" ma il "coorte" che diventa "corte".

Il primo termine è un chiaro riferimento alle coorti romane, corpo d'elite dell'esercito romano. "Stringersi a corte" mi dà l'idea del rifugiarsi, stravolgendone il significato.

E poi anche la musicalità viene uccisa. Provate a canticchiare (sempre con la mano sul cuore) la parte incriminata in ambo le versioni e vedrete come la versione "vecchia" suoni molto meglio ;)

@gatto:
oramai i bot spammosi si mangiano le immagini CAPTCHA a colazione con il latte :(

Daniel (sai chi sono) ha detto...

Interessante, ma ho tifato la Svezia.

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