Avevo intenzione di fare un post alla settimana, ma il senso di cronaca mi impedisce di lasciare che gli avvenimenti del giorno sfochino pian piano nei ricordi nebulosi.
1) La valigia: la preparazione della valigia è stata una silenziosa ma letale guerra fredda tra me e mia madre. Ognuno cercava di imporre il suo metodo e, nel caso di mia madre, di infilare quell'ultima cosa ai suoi occhi fondamentale per una buona riuscita della permanenza. Devo confessare che mia madre ha la capacità di trasformare qualsiasi borsa, trolley, borsone o chissà che, in una borsa di Mary Poppins. Quando, dopo aver cacciato la roba per risistemarla secondo il mio criterio, ho provato a rimettere la roba dentro, le magliette sembravano essersi gonfiate. Il problema è che la valigia tipo di mia madre è una valigia che va fatta prima della partenza e disfatta all'arrivo; cosa impossibile in un ostello (dove risiederò 5 giorni). Ah, tra gli oggetti "sacrificati": 2 rotoli della spazzolina acchiappa peli (per evitare che gli animali lascino le loro tracce sui miei indumenti... ma i miei animali restano a Napoli... Ad ogni modo la valigia è venuta pesantuccia, sicuramente ben oltre i 15 kg permessi da RyanAir.
2) Il check-in: arrivati all'aereoporto di Ciampino, dopo una fila lunghissima, l'addetto al check-in mi consegna un foglio di "esubero". In realtà la valigia pesa 37.7 Kg (17.7 Kg oltre la franchigia permessa, ovvero più del doppio), ma il ragazzo mi ha segnato "solo" 12 kg per una spesa aggiuntiva totale di 180€. Peccato che lo sportello preposto a sbrigare tale pratica sembrava portato avanti da delle lumache in stato letargico. In media veniva servito un cliente ogni 5 minuti. Un brindisi e lunga vita alla "Teoria delle Code".
3) Il volo: mai come questa volta ho sentito la lunghezza del volo. A circa metà viaggio le ossa già si stavano ribellando e volevano sgranchirsi un po'. E tutto ciò va considerato alla luce che ho dormito una discreta parte del viaggio... chissà. Ad ogni modo la parte finale del volo è sempre stupenda. Sorvolare l'arcipelago e la campagna svedese è assolutamente un'esperienza da fare.
4) Le carte di credito: arrivati a Skavsta volevo comprare il biglietto per il pullman, ma le ragazze al bancone (il distributore automatico era fuori uso) non accettano carte di credito prepagate. Quindi, abbandona la fila e vai a cambiare qualche euro in corona...
5) L'arrivo in ostello: l'ultima parte del "viaggio" è stata una tragedia. Credo che il trolley non sopporti tale carico visto che le ruote erano piegate e la parte centrale grattava malamente l'asfalto. Per questo (e per il punto 1) ho deciso di comprare un borsone e dividere la roba "da ostello" da quella "da soggiorno" e portare il borsone che contiene il secondo gruppo nella casa dove andrò ad abitare venerdì (ovviamente dopo aver chiesto il placet del proprietario).
6) Il pomeriggio: gran parte della giornata l'ho spesa a Kungstradgard dove ho datto una bella mazzata alla versione inglese di "La Luna è una severa maestra". Unico difetto, hanno spento la fontana per metterci dei campetti di tennis. Peccato perchè la fontana avrebbe aiutato a vincere quel poco di afa che c'era.
7) la sera: la sera l'ho passata gironzolando per Sergels Torg e dintorni. Ecco una foto... so che la qualità non è il massimo, ma ho usato la fotocamera fessa del cellulare (dal lato dello schermo) anzicchè quella buona (dal lato opposto). Magari domani la rifaccio per bene.
Domani sveglia alle 7.30, perchè alle 9.00 inizia la prima lezione del corso di svedese. So di essere largo coi tempi, ma preferisco partire largo e poi stringere che fare il contrario. ;)
PS: dato che si spera di rimanere a lungo, il conto dei giorni lo sposto dal titolo al piè di pagina del post.
Giorno: 1
4 commenti:
Buona fortuna! Aspetto notizie sul corso di inglese :) e poi dal 12 agosto sarò in vacanza con la ragazza in città, se ci riesce , una birretta con te ed Alpo ed altri di mondosvezia sarebbe da farsi :)
Ciao, Luca.
grazie per gli auguri :)
il corso a dire il vero é di svedese. Ad ogni modo per quando arrivi la birretta é d'obbligo.
appena alpo si fa vivo...
Bene, allora a fine mese si parla solo svedese quando passi ad Uppsala ; )
gatto
dillo alla mia ragazza! :)
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