Ebbene sì, sebbene gennaio sia da poco volato via, possiamo dire che la Grande Notte svedese è terminata.
Me ne sono accorto questa mattina quando, aprendo gli occhi, ho visto filtrare attraverso la tenda un tenue chiarore. Il primo pensiero è stato “cacchio ho fatto davvero tardi questa volta”, ma dopo aver controllato l’orologio mi sono reso conto che il buio sempiterno che avvolge la Svezia in dicembre è finito. Tra l’altro, a dargli l’addio è stata una giornata soleggiata seppur fredda.
Fredda al punto che i due ponti che la mia metro attraversa, attraversano entrambi un corso d’acqua gelato e ricoperto di neve.
Ma nulla può sminuire lo spettacolo della Stoccolma bagnata dai raggi del sole della pigra alba del Nord. Quello scorcio tra i palazzi che punta giù, dritto verso Södermalm, e che mostra una Gamla Stan regina delle acque che si gode il mancato sole.
Il poter ammirare spettacoli come questo valgono bene i pochi gradi che riescono ad affacciarsi oltre lo zero. Parafrasando la celebre frase di Enrico IV, direi che:
Stoccolma val bene un giaccone abbottonato
Ecco una bella foto di un’alba stoccolmese trovata su Panoramio.
4 commenti:
Bello questo post.
... gli altri erano una merda...
:P scherzo ovviamente Gatto... Cmq quando mio fratello si lascia prendere dalla poesia, scrive cose molto belle. Il punto è il quando... :P
la battuta l'ho pensata anche io. E cmq mi ricordo un "datti alla prosa, figlia mia" che eccheggiò per la casa qualche anno fa!
Vorrei vederelo da vicino qualcosa del genere...
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