domenica 1 marzo 2009

La lingua di Dante

L’altra sera, tornando dall’ufficio insieme ad una collega, la discussione è casualmente caduta sulle differenze linguistiche in Svezia ed in Italia.

Per farla breve, la pronuncia dello svedese cambia da regione a regione in maniera anche vistosa, soprattutto se sei madrelingua, aggiungerei. In effetti per notare questa differenza la collega si è dovuta prestare a pronunciare la stessa frase in “stoccolmese” ed in altri dialetti, tra cui quello della regione dello Skåne, la regione più a sud della Svezia. Solo così ho potuto percepire la differenza e questa differenza era tutta nella musicalità della frase e nella pronuncia di alcune vocali.

Naturalmente dopo è arrivata la domanda: “E in Italia?”. Sappiamo tutti che in Italia la differenza tra dialetti non è solo nel modo di pronunciare le parole; anzi, spesso l’uso del dialetto comporta la modifica delle parole se non della grammatica vera e propria.

La domanda successiva è stata: “Quindi a scuola cosa studiate, il dialetto locale?”. No, ovviamente studiamo l’Italiano. “E l’Italiano al dialetto di quale città corrisponde?”. Bella domanda. Sappiamo tutti che Manzoni andò “a sciacquare i panni in Arno”, ma da qui a dire che l’Italiano sia il fiorentino, così come il castigliano sia lo spagnolo o lo stoccolmese lo svedese, ce ne passa di acqua sotto i ponti. Effettivamente, per le mie povere conoscenze, non sono riuscito a trovare un dialetto che, nella sua forma pura, resti comunque associabile all’Italiano.

Ma questo post non sarebbe nato se non fosse per la discussione di ieri a tavola, nella pizzeria Da Luigi a Mariatorget. La discussione è nata dal fatto che nel gruppo molte persone tengono corsi di Italiano per questa o quella scuola e queste stesse persone riconoscono nei loro studenti i difetti dialettici tipici della propria zona dando così luogo a pensionati svedesi che parlano un italiano un po’ sardo e a ragazzi che parlano un po’ milanese.

Simpatico non trovate?

8 commenti:

TopGun ha detto...

Per la par condicio ci vorrebbero i pensionati che parlano un pò Napoletano :P

Kralizek ha detto...

magari giocando a tressette?

TopGun ha detto...

una calssica scopa :D

Puntino ha detto...

uau un pariamiento li vorrei tanto sentir parlare. Immagina uno svedese che parla con una notevole inflessione napoletana. ahah
Tornando al discorso delle lingue studiate, loro cosa studiano a scuola, lo svedese solamente oppure il dialetto locale anche come succede in Spagna?

Anonimo ha detto...

Guarda che in Svezia é solo l'inflessione ad essere leggermente diversa, a parte in Skåne dove il fatto di essere stati sotto la Danimarca per molti secoli si fa sentire. Lo svedese é una lingua estremamente omogenea.

Al contrario l'italiano, non essendo mai esistito é una "lingua artificiale", che somiglia di più al toscano, ma che in realtà si é propriamente formata dopo la guerra anche grazie alla televisione.

Kralizek ha detto...

appunto, se la collega non mi diceva la stessa frase nei due modi diversi difficilmente coglievo la differenza!

dancerjude ha detto...

sarà che vivo in zona Roma e lavoro a Roma tutti i giorni, ma devo dire che in effetti il dialetto che più assomiglia all'italiano (secondo me) è proprio il romanesco...
i toscani hanno una inflessione particolare che non rispecchia tanto, a mio modo di vedere, la lingua italiana moderna, mentre i romani, quando parlano in dialetto (senza usare particolari vocaboli ovviamente) parlano un italiano diciamo... un pò "strascicato"...
insomma mi pare che la maggior parte delle parole dette da un romano che parla in dialetto sono praticamente italiane, questo è il concetto...
oppure il concetto può essere: un romanaccio lo capiscono dalla sicilia al trentino...

Puntino ha detto...

Ciao dancerjude,
anche io lavoro a Roma, in consulenza e tu?
A me non sembra che l'italiano sia vicino al romanesco sinceramente. Penso che il fiorentino più vicino all'ita perchè almeno la grammatica si conserva ad esempio non sbagliano il congiuntivo.

Related Posts with Thumbnails