domenica 3 agosto 2008

Primo w-e DA Stoccolmese

Oddio, magari "da stoccolmese" è spararla grossa ma questo resta il primo week-end da quando sono partito e, dopotutto, non è andata male. Ho già descritto la giornata di venerdì e quindi mi dedicherò soprattutto a sabato e domenica.

La prima mattina nella casa nuova è iniziata nel peggiore dei modi possibili: svegliato dopo neanche 3 ore di sonno da un insistente raggio di sole cui la tenda ha dato ben poco fastidio. Ostinatamente mi rigiro nel letto fino a quando riprendo sonno.

Quando mi risveglio, verso mezzogiorno, il cielo è scuro e dalla finestra aperta entra il classico odore di terra bagnata. Un risveglio decisamente migliore.

La giornata la passo in stanza, un po' su internet, un po' studiando, un po' vedendo un film. Per la cronaca, ha piovuto tutto il giorno, ad eccezione di un'oretta verso ora di pranzo. Dopo cena mi sono recato in città e, dopo un giretto abbastanza lungo, sono entrato al Medusa appena prima che mettessero il banchetto per far pagare l'ingresso (60 sek risparmiati, tiè). Ovviamente ho dovuto subire l'ennesima umiliazione di mostrare il documento per dimostrare la mia età...

La serata al Medusa è stata smorta fino alle 23.30 ma tra una birra ed una chiacchiera con il barista il tempo non è sembrato "tanto" lento. In realtà, poi mi sono seduto nei pressi del tavolino da gioco d'azzardo e mi gustavo le partite.

Quando finalmente è iniziato a popolarsi il locale e, soprattutto, la pista da ballo, ho avuto modo di scoprire che non è vero che gli svedesi sono freddi. E' che hanno un motore Diesel, o gli ci vuole tempo per aprirsi, o tanto alcohol. Fatto sta che un gruppo di ragazzi, vedendomi per i fatti miei, mi hanno coinvolto e ci siamo divertiti parecchio.

Verso le 2.30, quando hanno iniziato a mettere i "lenti" ho levato le tende, per ovvii motivi. Durante la serata ho lasciato il cellulare a registrare l'audio, con lo scopo di utilizzare le registrazioni per scoprire il titolo di alcuni pezzi che mi piacciono molto. Peccato che la qualità sia veramente infima...

Domenica: anche questa volta vengo svegliato da un raggio di sole a poche ore dal rientro. Ma, purtroppo, non riesco proprio a riprendere sonno. Alle 9.00 sono già sveglio, docciato e pimpante. Come il giorno precedente, anche questo vola tra internet, studio e film. A questi si aggiunge il ricco riposino pomeridiano che mi sono concesso per recuperare il tempo perso. Nel frattempo il tempo sembra essersi aggiustato definitivamente. Niente di più falso. Ricomincerà a piovere, nel momento in cui metterò piede fuori casa per andare a fare un giro in città, dopo cena.

Dopo una birretta in un bar che trasmetteva una partita di calcio di due squadre a me sconosciute faccio per entrare nella metro di Slussen, quando incontro Sara e Chiara, due ragazze di Napoli in vacanza a Stoccolma che ho conosciuto per caso venerdì.

Insieme decidiamo di fare un giretto per Sodermalm. Ci spingiamo fino a Medborgarplatsen e da lì ci spingiamo per strade a noi ignote (tanto, male che vada attivo il gps del cellulare e gg!). Alla fine arriviamo ad un belvedere che affaccia verso nord mostrando tutta la città illuminata. Fatte le dovute foto, che non mostro perchè non voglio rovinare la sorpresa alla mia ragazza, ci avviamo verso "casa". Accompagno le ragazze all'ostello dove facciamo 2 chiacchiere, ci scambiamo numero di cellulare e ci accordiamo per incontrarci eventualmente il giorno dopo, prima della loro partenza per Uppsala.

Quando finalmente arrivo alla metro di Karlaplan scopro di aver trascurato un particolare importante, ovvero l'orario di chiusura. I tabelloni mostrano infatti già le prime corse del giorno successivo alle 5.00. Non so grazie a quale divinità riesco a prendere al volo l'ultima corsa della metro che mi porta a casa azzeccando una coincidenza dalla linea rossa alla verde al minuto. Ad ogni modo sono "al sicuro" sul treno della linea verde e mi metto a giocare al Sudoku con il cellulare.

Ad un certo punto sento la vocina che annuncia la prossima fermata "Slussen" ed inizio ad andare in panico (nd: Slussen è esattamente dall'altro lato della linea che devo prendere per tornare a casa). Devo aver dato evidenti segni di nervosismo perchè un ragazzo si è tolto le cuffiette (nessun svedese sta 5 minuti fermo senza cacciare il lettore mp3) e mi ha detto che la voce era "sbagliata" e che questo era il treno giusto. Effettivamente il treno si ferma a "Fridhelmsplan", e ciò indica che "la retta via non era smarrita".

Sarò stupido, ma in quel minuto sono andato nel panico, soprattutto perchè era l'ultima corsa del giorno e non mi andava di passare la notte in mezzo alla strada.

Foto del giorno: bordo di Gamla Stan, lato Slussen.

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Giorni: 7 e 8

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