sabato 1 novembre 2008

Storie all'Italiana

Il week-end riesco a riappropriarmi del tempo. Leggo i giornali, mi aggiorno su quello che succede e cerco di costruire una mia opinione su tutto. Mai rimanere indietro, questo è un diktat che vale sempre ed ovunque, dall'Informatica alla vita politica.

Non voglio spostare il focus del blog e non credo di farlo se qualche volta linko qualche articolo di giornale che non riguarda direttamente la Svezia. E credo che nessuno se la prenderà a male se apro una categoria chiamata proprio così "Storie all'Italiana".

Gli articoli che voglio linkare oggi sono due facce della stessa medaglia o, purtroppo, la tipica faccia italiana e l'altra faccia, come dovrebbe essere e non è, quasi mai.

Il primo articolo, preso dal Corriere della Sera, va contestualizzato negli avvenimenti di questi giorni che, purtroppo, vivo solo di riflesso attraverso gli echi che giungono qui. Il nocciolo della questione sono i tagli, non solo per la loro "entità" quanto per la ratio inesistente alle loro spalle. Non me la sento di dare torto alle migliaia di studenti che ogni giorno scendono in piazza a protestare, ma l'articolo linkato parla di episodi che mettono a dura prova la sostenibilità delle tesi degli studenti e dei ricercatori che protestano. Una sola domanda basta per riassumere tutto: "E' proprio necessario un quadro da 80.000 euro nell'aula magna di un'Università?". Per quanto si possa essere sensibili all'arte, di questi tempi non riesco ad immaginare qualcuno capace di dare in coscienza una risposta affermativa. Purtroppo, per esperienza indiretta (racconti da parte di mio padre e suoi colleghi), posso dire che il mondo universitario è un mondo spendaccione o, almeno, un mondo dove i finanziamenti vengono gestiti all'acqua di rose ( = con troppa leggerezza).

Il secondo articolo, preso da La Repubblica, racconta in breve le gesta del generale in pensione Roberto Jucci che è, attualmente, commissario straordinario per la bonifica del Sarno, fiume nella già martoriata Campania definito dall'autore dell'articolo come "il più inquinato d'Europa". Perchè linko la sua storia? Perchè la recente e futura storia di questo "uomo d'arme" rappresenta in maniera perfetta l'Italia sprecona di cui siamo abituati a leggere. Infatti, questo generale, che non riceve alcun compenso se non la possibilità di essere ospitato durante la settimana presso una caserma dei Carabinieri, ha ancora un terzo del budget accordato alla sua unità custodito gelosamente nei forzieri della Banca d'Italia, ha realizzato in poco tempo strutture all'avanguardia minimizzando i costi e se ora il Sangro ha speranze di tornare al colore blu che è proprio dei fiumi, è grazie a lui ed al suo team, interamente selezionato da lui stesso e composto da meno di 10 unità. Ma se stavate pregustando il lieto fine, avete fatto i conti senza l'oste! A dicembre il suo mandato scade e da Roma non si è parlato di un rinnovo dell'incarico. Ma è comprensibile, un commissario straordinario che non "spende e spande" è inutile. Dopotutto lo stesso generale è stato trasferito dalla Sicilia dopo che aveva "quasi" risolto il problema dell'acqua che mancava nelle case della gente: come? Pestando i calli a chi rivendeva l'acqua a peso d'oro e faceva la ricchezza sua e quel governatore amante dei cannoli siciliani che è Totò Cuffaro.

Morale della favola: l'Italia affoga nei problemi non perchè non si possano risolvere ma perchè non le si vuole risolvere. Ed anche in questo, Napoli e la Campania sono le più italiane tra le Italiane, e non solo un'eccezione.

3 commenti:

Puntino ha detto...

L'università è come sempre sotto i riflettori ad ogni cambio di governo, direi.
Il punto come hai già giustamente evidenziato è che c'è un forte tendenza a sprecare i soldi. Non mi va di parlare nè del peccatore e nè del peccato, ma per esperienza personale ho sentito parlare di 5000,00 € come se fossero 5,00€ !!
Visto che tu sei in Svezia, mi domandavo cosa pensano gli svedesei della propria università. Ovviamente nno intendo fare il solito senseless Italy vs Sweden ma semplicemente sapere se gli svedesi hanno qualche problema legato ai finanziamenti (sono pubblici, privati?)
Have a nice weekend
Doemnico

Kralizek ha detto...

purtroppo non essendo mio ambito non posso risponderti. Forse Gatto e Teodora possono risponderti meglio.

Ad ogni modo, per quel che so, qui l'università è solo pubblica. Però non so quanto riesca a concretizzare gli studi fatti con brevetti e quindi capitalizzare gli studi.

Barbara ha detto...

Non voglio cominciare un comizio elettorale, non mi sembra il caso. Quello che voglio dire però è che nessuno degli studenti in piazza rifiuta il dato di fatto. L'università italiana di oggi è da migliorare come sistema. Ma tutti protestano perchè i tagli sono di dimensioni tali che andranno a stroncarla del tutto l'univesità pubblica, costringendole a renderle private. Dimmi tu se non è un motivo sufficiente per protestare...

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